sabato 31 dicembre 2022

Ganando la tercera con un coro


Durante lo scorso mondiale di calcio non vi sarà sfuggito un coro cantato dai tifosi argentini e dagli stessi giocatori campioni del mondo.
Le parole del motivetto sono quelle che seguono:
 
En Argentina nací, tierra de Diego y Lionel
de los pibes de Malvinas que jamás olvidaré,
no te lo puedo explicar, porque no vas a entender
las finales que perdimos cuántos años las lloré
pero eso se terminó, porque en el Maracaná,
la final con los brazucas, la volvió a ganar papá
Muchachos, ahora nos volvimos a ilusionar,
quiero ganar la tercera, quiero ser campeón mundial
Y al Diego, en el cielo lo podemos ver,
con Don Diego y con La Tota, alentándolo a Lionel

Questa canzoncina è stata poi leggermente modificata in seguito alla vittoria dell’Argentina in finale con la Francia.
Qui potete trovare uno dei tanti video in cui si canta questo coro, che è diventato virale su tanti social, Tik Tok in primis.
Buone feste e buon anno a tutti!

lunedì 24 ottobre 2022

Bolton, una maglia celebra i 100 anni dal trionfo in FA Cup


Il Bolton Wanderers, società di terza divisione di calcio inglese, ha reso noto che commercializzerà una speciale maglia in edizione limitata che celebra il 100° anniversario del suo primo trionfo in FA Cup.
I Wanderers giocheranno con questa maglia nel prossimo turno di FA Cup 2022/23 contro il Barnsley, che si terrà all'University of Bolton Stadium nel fine settimana del 5 e 6 novembre (data e ora sono ancora da definire).
Le magliette del centenario sono state prodotte in 1.923 unità, come l’anno della vittoria in FA Cup, ed ora possono essere acquistate online e nei punti vendita fisici.
Ovviamente le magliette bianche del Bolton sono old stile, con stemma rosso ricamato, lacci al collo (tipo Cagliari ’70) e senza sponsor. E sono una fedele riproduzione di quelle indossate dai Wanderers nel 1923, quando sconfissero il West Ham (allora in Second Division) 2-0 nella prima finale di FA Cup giocata allo stadio di Wembley.
Ogni maglia che sarà venduta presenta un proprio numero di serie, specificato in un'etichetta personalizzata, e viene commercializzata in una speciale scatola commemorativa. E’ possibile inoltre acquistare una più ampia gamma di articoli legati a questo evento, come dei palloni da calcio retrò in pelle marrone, delle sciarpe, delle monete in edizione limitata e delle tazze.
Neil Hart, Chief Executive Officer del Bolton, ha dichiarato: “Siamo lieti di lanciare questa maglia molto speciale per celebrare un evento significativo e gioioso nella storia del nostro club. Riteniamo che sia importante enfatizzare i momenti importanti della storia dei Wanderers e la vittoria in finale di FA Cup del 1923 è sicuramente uno di questi”.
La finale della FA Cup del 1923 si giocò il 28 aprile davanti a una folla enorme (oltre 126 mila spettatori, secondo i dati ufficiali, ma si stima che si sarebbe arrivati addirittura a 200 mila!).
Fu definita la "White Horse Final" in quanto la straripante folla fu respinta dietro le linee laterali da un cavallo bianco della polizia.
La maglietta del centenario della FA Cup '23 costa £ 75 (circa 86 €) e si prevede una grande richiesta, a fronte del limitato numero di pezzi disponibili. Per chi fosse interessato, è acquistabile qui.
 
ps: una curiosità per finire: il soprannome dato alla squadra del Bolton, “the trotters” (cioè coloro che “trotterellano"), deriva dal continuo andirivieni dei giocatori dal campo di gioco ad una fattoria. Qui spesso finivano i palloni calciati dagli atleti durante le partite, poiché il terreno di gioco non era recintato…

sabato 18 giugno 2022

Intervista alla maglia nera dello scorso Giro d’Italia


Si è concluso da non molto il Giro d’Italia e siamo tutti in attesa della grande corsa a tappe dell’estate, il Tour de France.
Il vincitore della maglia rosa quest’anno, come noto, è stato l’australiano Hindley, ma in questo post vorrei invece parlarvi della “maglia nera” del Giro d’Italia, ovvero l’ultimo classificato di questa corsa a tappe.
Un tempo l’ultimo in graduatoria del Giro era addirittura premiato e si veniva inevitabilmente a creare una competizione all’inverso per poter perdere più tempo e aggiudicarsi quindi il trofeo dell’ultimo classificato.
Un esempio in questo senso è stato il mitico Malabrocca (a cui è stato dedicato persino un fumetto) divenuto per questo motivo famoso al pari di ciclisti leader come Coppi e Bartali negli anni 40-50.
Oggi non esiste un premio per l’ultimo classificato al Giro d’Italia e l’esito dell’ultima edizione ci dice solo che tale non prestigiosa posizione in graduatoria sia spettata nel 2022 a Roger Kluge, ciclista tedesco della Lotto Soudal.
Un ciclista di 36 anni, gregario con un passato da pistard, che nel 2016 ha vinto anche una tappa al Giro.
Ho voluto intervistarlo per scambiare due chiacchiere sulla sua “maglia nera” 2022 e la sua visione ed esperienza personale in merito al Giro.
 
1. Roger, cosa si prova ad essere ultimo in una corsa a tappe?
 
Arrivare a concludere il Giro d’Italia o un grande giro è comunque una cosa di cui essere orgogliosi. Che poi si arrivi ultimi, penultimi o terzultimi non importa. E’ una buona cosa averlo finito e quindi sono decisamente soddisfatto, anche perché è stato uno dei più duri di quelli che ho disputato.
 
2. Lo sa che tanto tempo fa l’ultimo classificato del Giro si aggiudicava la cosiddetta “maglia nera” e i corridori perdevano di proposito perché questo piazzamento conferiva un premio? Come commenta la cosa?
 
Si, so che molto tempo fa avveniva questo. Ma ciò non rappresenta una sfida ed ha poco di sportivo. L’obiettivo invece deve essere di portare a termine la corsa. Per quanto mi riguarda, cerco di dare il massimo quotidianamente con il mio lavoro. E cerco di “sopravvivere” ai grandi giri anche perdendo parecchio tempo dai migliori, ma cercando comunque di arrivare.
 
3. Come è stato questo Giro d’Italia visto dalla “coda” del gruppo? Che esperienza è stata per lei?
 
E’ stato un bel Giro, un giro con un percorso duro, ribadisco che sono felice di averlo finito e sono contento anche di quanto ha fatto tutta la squadra.
Ogni grande giro è sempre una bella esperienza, e sono orgoglioso che questa sia stata per me la terzo corsa rosa portata a conclusione.
 
Ora Roger Kluge non sarà sicuramente popolare rispetto a quanto lo fu Malabrocca, ma ogni tanto un esempio di impegno come il suo (e come quello di tanti altri gregari) deve essere valorizzato. E per un giorno le luci della ribalta vorrei che siano accese su di lui. Anche se soltanto tramite un articolo come questo, proveniente da un tutt’altro che grande sito sportivo…

mercoledì 15 giugno 2022

Da un Mourinho all’altro con la street art di Harry Greb



Un anno fa circa avevo pubblicato un post che parlava di street art legata all’allora futuro allenatore della Roma José Mourinho. Concludevo che quest’ultimo sicuramente sarebbe stato un nuovo idolo nella Roma calcistica, affermando che almeno le premesse sembravano ottime.
Ora è trascorso più di un anno e si è passati da una street art ad un’altra, l’ultima prodotta in seguito alla vittoria della Roma della Conference League. Lo street artist è sempre Harry Greb, presente su Istagram col suo account @harrygrebdesign.
Quindi dopo un Mourinho in vespa (che non poteva essere che una special…one) di un anno fa ecco che lo stesso artista ha “incoronato” l’allenatore della Roma dopo la vittoria europea, “dipingendolo” in stile antico romano con la coppa in mano e alzata al cielo.
Potrete ammirare quest’ultima opera all’uscita della metro B Circo Massimo, teatro consueto di festeggiamenti in caso di vittorie romaniste, lato FAO.


Avevo quindi ragione, a mio avviso, a dire che le premesse erano ottime. Mourinho infatti nel suo primo anno a Roma, pur con tante difficoltà, ha portato a casa comunque un trofeo europeo. E chi afferma che si tratta di una coppetta minore lo dice perché non l’ha vinta.
E vedrete cosa lo special one sarà capace di fare ancora in futuro, col supporto di una squadra più rafforzata. Grande Mou, ma anche grande Harry Greb!

lunedì 30 maggio 2022

Oh when the reds, go marching in


Ieri sono approdate nella massima serie calcistica due squadre accomunate da una maglia rossa e che, devo dire, mi sono molto simpatiche.
La prima è il Nottingham Forest, che torna in Premier League dopo 23 anni vincendo lo spareggio a Wembley contro l’Huddersfield (1-0).
Da rilevare che i giocatori della squadra di Nottingham (che si chiama Forest per la Foresta di Sherwood, nella Contea di Nottingham in cui fu ambientata la leggenda di Robin Hood, ndr) vinsero addirittura due Champions League (allora si chiamava ancora Coppa dei Campioni) consecutive negli anni 1979 e 1980.
Anche il Monza di Berlusconi e Galliani è approdato in serie A grazie ad uno spareggio di playoff, aggiudicandosi con uno scoppiettante ed entusiasmante 3-4 la vittoria della finale di ritorno contro il Pisa.
Per il Monza si tratta di un traguardo importante, perché approda nella massima serie per la prima volta in 110 anni di storia.
C’è da esser sicuri che con i danarosi patron la squadra brianzola allestirà per il prossimo campionato un team competitivo, che potrebbe presto lottare ad alti livelli per prestigiosi traguardi. Ne vedremo delle belle!

sabato 22 gennaio 2022

I progressi della Roma femminile

Recentemente ho avuto modo di recarmi un paio di volte nell’accogliente stadio delle Tre Fontane all’EUR a vedere la Roma Femminile di calcio.
Sia pur osservando soltanto alcuni spezzoni di partita, ho notato in generale un notevole miglioramento della squadra di quest’anno rispetto a quella della stagione passata.
Probabilmente il buon lavoro portato avanti negli anni scorsi dalla coach Bavagnoli sta portando i suoi frutti, con un’evoluzione della squadra che l’altrettanto bravo mister Spugna sta completando in questi mesi.
Ciò è confermato del resto dalla classifica, con la squadra romana posizionata più in alto rispetto agli anni passati e con un gioco più convincente, che spesso irretisce le squadre avversarie grazie ad ottime trame tattiche e ad un gradevole fraseggio “di prima”.


Mi sembra di osservare che in regia Manuela Giugliano sia ancor di più maturata, che Anna Serturini sia sempre più incisiva e che l’innesto di Benedetta Glionna conferisca un proficuo apporto di qualità e fantasia; nelle retrovie la difesa è solida con la sicura regia di Linari e il presidio di Swaby (anche se la sua partenza costituirà una perdita non da poco).


La battuta di arresto e la delusione per la Supercoppa italiana credo sia stato solo un fuoco di paglia e l’impegnativo confronto di campionato con l’Empoli all’EUR ha dimostrato anche la buona attitudine ad uscire da situazioni complicate, evidenziando carattere e capacità di reazione.


Allora avanti tutta, Roma, infortuni permettendo!