mercoledì 30 maggio 2018

Un grande Giro con vista Tour


Si è concluso, finalmente nella mia città, un interessante ed appassionante Giro d’Italia.


Abbiamo assistito a delle belle prestazioni di corridori che hanno confermato le attese (Dumoulin, Froome), a forti e cocenti delusioni (Aru) ed anche a piacevoli sorprese almeno fino ad un certo punto della corsa (Yates). Tutto ciò solo per restare sugli uomini di classifica.
Abbiamo goduto anche di un discreto spettacolo, che ha raggiunto il suo apice nella tappa di Bardonecchia, dove Froome ha fatto saltare il banco compiendo un’impresa epica. Attacchi da lontano di quel genere sono compiuti solo dai grandi campioni e sono sempre meno frequenti nel ciclismo di oggi. Un’impresa all’antica come piace a me, direi quasi alla Pantani, che ci riporta ad un ciclismo romantico rispetto a cui un appassionato non può non emozionarsi parecchio.
Il Giro si è poi chiuso nel bello scenario della capitale, rispetto alla quale non sono mancate le polemiche sullo stato del fondo stradale denunciato anche dallo stesso Froome, che cavalcava domenica scorsa una fascinosa bici rosa.


Ma guardiamo avanti e godiamoci la prospettiva di tanto altro grandissimo ciclismo, che si concretizzerà tra poco più di un mese con l’inizio del Tour de France.


Altri protagonisti calcheranno il territorio francese dalla Vandea a Parigi, tra cui il nostro Vincenzo Nibali e, perché no, alcuni emergenti corridori francesi (da quanto tempo un francese non vince il Tour?).
Ma delle conferme si potrebbero avere proprio dal fresco vincitore del Giro. Riuscirà Chris Froome a confermarsi campione anche in terra di Francia, territorio peraltro con cui è abituato a confrontarsi in modo assolutamente vincente?

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