Alcuni giorni fa, dopo aver fatto una
golosa sosta dal Trapizzino a Testaccio ormai affermato street food romano,
sono passato per caso davanti al Campo Testaccio.
Un luogo storico per la tifoseria della Roma calcio, che ha sostanzialmente segnato l'inizio dell'avventura sportiva di questa squadra. Il Campo Testaccio (inaugurato nel 1929) è stato infatti il primo stadio in cui ha giocato la Roma, un impianto all'inglese (il modello era quello dello stadio dell'Everton) con tribune in legno dipinte di colore giallo e rosso. E pensate che questo stadio ospitava all'epoca persino l'abitazione dell'allenatore del team capitolino...
Era un campo difficile da espugnare e dove molte squadre spesso soccombevano (rimane ancora nella memoria di qualcuno il famoso 5-0 inflitto nel 1931 alla Juventus).
La capienza era di circa 20 mila spettatori ed i prezzi erano mediamente alti, al punto che alcuni tifosi, per evitare di pagare il biglietto, salivano sul vicino Monte dei Cocci (di cui ho parlato qui) per guardare la partita, anche se la vista del campo non era completa.
In seguito il campo fu ristrutturato per problemi di parziale inagibilità, fin quando chiuse definitivamente nel giugno del 1940, anche per avere a disposizione uno stadio più grande. Qualche anno dopo, la Roma avrebbe vinto il suo primo scudetto, giocando appunto in un altro stadio, il Flaminio.
Un luogo storico per la tifoseria della Roma calcio, che ha sostanzialmente segnato l'inizio dell'avventura sportiva di questa squadra. Il Campo Testaccio (inaugurato nel 1929) è stato infatti il primo stadio in cui ha giocato la Roma, un impianto all'inglese (il modello era quello dello stadio dell'Everton) con tribune in legno dipinte di colore giallo e rosso. E pensate che questo stadio ospitava all'epoca persino l'abitazione dell'allenatore del team capitolino...
Era un campo difficile da espugnare e dove molte squadre spesso soccombevano (rimane ancora nella memoria di qualcuno il famoso 5-0 inflitto nel 1931 alla Juventus).
La capienza era di circa 20 mila spettatori ed i prezzi erano mediamente alti, al punto che alcuni tifosi, per evitare di pagare il biglietto, salivano sul vicino Monte dei Cocci (di cui ho parlato qui) per guardare la partita, anche se la vista del campo non era completa.
In seguito il campo fu ristrutturato per problemi di parziale inagibilità, fin quando chiuse definitivamente nel giugno del 1940, anche per avere a disposizione uno stadio più grande. Qualche anno dopo, la Roma avrebbe vinto il suo primo scudetto, giocando appunto in un altro stadio, il Flaminio.
Vedere oggi il glorioso campo Testaccio
in una forma quasi irriconoscibile e infestato di sterpaglie (si riconoscono
nella foto solo o quasi i riflettori) fa un pò tristezza, ma se si pensa a
quanta storia c'è dietro quell'erba alta....Se non altro il solo parlarne rende
in qualche modo vivo questo posto e racconta, almeno parzialmente, la storia di
un grande club.
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