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mercoledì 30 maggio 2018

Un grande Giro con vista Tour


Si è concluso, finalmente nella mia città, un interessante ed appassionante Giro d’Italia.


Abbiamo assistito a delle belle prestazioni di corridori che hanno confermato le attese (Dumoulin, Froome), a forti e cocenti delusioni (Aru) ed anche a piacevoli sorprese almeno fino ad un certo punto della corsa (Yates). Tutto ciò solo per restare sugli uomini di classifica.
Abbiamo goduto anche di un discreto spettacolo, che ha raggiunto il suo apice nella tappa di Bardonecchia, dove Froome ha fatto saltare il banco compiendo un’impresa epica. Attacchi da lontano di quel genere sono compiuti solo dai grandi campioni e sono sempre meno frequenti nel ciclismo di oggi. Un’impresa all’antica come piace a me, direi quasi alla Pantani, che ci riporta ad un ciclismo romantico rispetto a cui un appassionato non può non emozionarsi parecchio.
Il Giro si è poi chiuso nel bello scenario della capitale, rispetto alla quale non sono mancate le polemiche sullo stato del fondo stradale denunciato anche dallo stesso Froome, che cavalcava domenica scorsa una fascinosa bici rosa.


Ma guardiamo avanti e godiamoci la prospettiva di tanto altro grandissimo ciclismo, che si concretizzerà tra poco più di un mese con l’inizio del Tour de France.


Altri protagonisti calcheranno il territorio francese dalla Vandea a Parigi, tra cui il nostro Vincenzo Nibali e, perché no, alcuni emergenti corridori francesi (da quanto tempo un francese non vince il Tour?).
Ma delle conferme si potrebbero avere proprio dal fresco vincitore del Giro. Riuscirà Chris Froome a confermarsi campione anche in terra di Francia, territorio peraltro con cui è abituato a confrontarsi in modo assolutamente vincente?

martedì 24 gennaio 2017

Passaggio al Nord

(foto Andrea Bruschettini)

Tra un paio di mesi inizia la sempre attesa stagione ciclistica professionistica e quasi subito irrompono delle affascinantissime gare che si svolgono nel Nord Europa, per lo più in Belgio e in Francia. Queste corse, come noto, vengono definite "classiche del Nord" e la loro caratteristica è di essere svolte, in alcuni punti determinanti del loro percorso, su un "terreno" tutt'altro che facile, caratterizzato da pietre a volte sconnesse (in pratica, come si direbbe a Roma, degli autentici sampietrini), in certi casi collocate su degli strappi con pendenze davvero proibitive. A rendere ancora più complicato il tutto, ci si mette il tempo, spesso uggioso, piovoso e freddo.
Queste condizioni tecnico-ambientali, unite alla tradizione e al culto che c'è del ciclismo, soprattutto nelle Fiandre, fanno di queste corse degli eventi davvero imperdibili per gli appassionati di ciclismo come me.
Sono quindi particolarmente motivato a diffondere qualsiasi notizia o evento che riguarda queste splendide classiche.
Con il post di oggi, ad esempio, segnalo che la scorsa settimana si è inaugurata a Siena una interessante mostra fotografica denominata "Passaggio al Nord", che riguarda proprio gli scenari di corsa (e non solo) di queste mitiche gare.
La mostra mette a disposizione dei visitatori una selezione di foto (40 in tutto) scattate dal fotografo Andrea Bruschettini tra il 2011 e il 2016 in occasione di corse importanti quali il Giro delle Fiandre, la Parigi – Roubaix, la Gent – Wevelgem, e cioè sostanzialmente le più note "Classiche del Nord" del panorama ciclistico mondiale.
Luoghi chiave che hanno determinato le vittorie di celebri campioni e l'emozione di specifici momenti di queste gare, fanno percepire al visitatore il fascino che da oltre un secolo (la prima Roubaix si corse nel 1896, il primo Fiandre nel 1913) si lega alle corse del pavé, e che da un decennio trovano un collegamento anche con il territorio che ospita la mostra, quello senese. Qui infatti si corre un'altra mitica e aspra corsa, per veri eroi delle due ruote, le “Strade Bianche”, definita non a caso "la classica del Nord più a sud d’Europa".
Il racconto fotografico dell'esposizione narra anche la forte passione del popolo del Nord per le grandi classiche. Ogni anno queste corse attraggono ai bordi della strada oltre un milione di persone, che tifano, bevono buona birra (a proposito, esistono nelle Fiandre dei bellissimi pub di ciclismo, di cui ho parlato qui) e trasmettono un folkloristico e colorato entusiasmo.
Oltre a cogliere i punti più importanti e famosi delle corse (uno su tutti, i terribili ma brevi strappi in pavè conosciuti come “muri”: il Muro di Geraardsbergen, il vecchio Kwaremont, il Koppenberg, il Kemmelberg, ecc.), la mostra “analizza” quindi anche l’ambiente e i tifosi che seguono questi eventi, perché il ciclismo, soprattutto nelle Fiandre, - come sottolinea Bruschettini - è un fenomeno sia culturale che identitario. Come non dargli ragione?

Passaggio al Nord
c/o MOHSEN
Via Pantaneto, 128/130
53100 Siena
Dal 20 gennaio al 9 febbraio 2017