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lunedì 24 ottobre 2022

Bolton, una maglia celebra i 100 anni dal trionfo in FA Cup


Il Bolton Wanderers, società di terza divisione di calcio inglese, ha reso noto che commercializzerà una speciale maglia in edizione limitata che celebra il 100° anniversario del suo primo trionfo in FA Cup.
I Wanderers giocheranno con questa maglia nel prossimo turno di FA Cup 2022/23 contro il Barnsley, che si terrà all'University of Bolton Stadium nel fine settimana del 5 e 6 novembre (data e ora sono ancora da definire).
Le magliette del centenario sono state prodotte in 1.923 unità, come l’anno della vittoria in FA Cup, ed ora possono essere acquistate online e nei punti vendita fisici.
Ovviamente le magliette bianche del Bolton sono old stile, con stemma rosso ricamato, lacci al collo (tipo Cagliari ’70) e senza sponsor. E sono una fedele riproduzione di quelle indossate dai Wanderers nel 1923, quando sconfissero il West Ham (allora in Second Division) 2-0 nella prima finale di FA Cup giocata allo stadio di Wembley.
Ogni maglia che sarà venduta presenta un proprio numero di serie, specificato in un'etichetta personalizzata, e viene commercializzata in una speciale scatola commemorativa. E’ possibile inoltre acquistare una più ampia gamma di articoli legati a questo evento, come dei palloni da calcio retrò in pelle marrone, delle sciarpe, delle monete in edizione limitata e delle tazze.
Neil Hart, Chief Executive Officer del Bolton, ha dichiarato: “Siamo lieti di lanciare questa maglia molto speciale per celebrare un evento significativo e gioioso nella storia del nostro club. Riteniamo che sia importante enfatizzare i momenti importanti della storia dei Wanderers e la vittoria in finale di FA Cup del 1923 è sicuramente uno di questi”.
La finale della FA Cup del 1923 si giocò il 28 aprile davanti a una folla enorme (oltre 126 mila spettatori, secondo i dati ufficiali, ma si stima che si sarebbe arrivati addirittura a 200 mila!).
Fu definita la "White Horse Final" in quanto la straripante folla fu respinta dietro le linee laterali da un cavallo bianco della polizia.
La maglietta del centenario della FA Cup '23 costa £ 75 (circa 86 €) e si prevede una grande richiesta, a fronte del limitato numero di pezzi disponibili. Per chi fosse interessato, è acquistabile qui.
 
ps: una curiosità per finire: il soprannome dato alla squadra del Bolton, “the trotters” (cioè coloro che “trotterellano"), deriva dal continuo andirivieni dei giocatori dal campo di gioco ad una fattoria. Qui spesso finivano i palloni calciati dagli atleti durante le partite, poiché il terreno di gioco non era recintato…

lunedì 30 maggio 2022

Oh when the reds, go marching in


Ieri sono approdate nella massima serie calcistica due squadre accomunate da una maglia rossa e che, devo dire, mi sono molto simpatiche.
La prima è il Nottingham Forest, che torna in Premier League dopo 23 anni vincendo lo spareggio a Wembley contro l’Huddersfield (1-0).
Da rilevare che i giocatori della squadra di Nottingham (che si chiama Forest per la Foresta di Sherwood, nella Contea di Nottingham in cui fu ambientata la leggenda di Robin Hood, ndr) vinsero addirittura due Champions League (allora si chiamava ancora Coppa dei Campioni) consecutive negli anni 1979 e 1980.
Anche il Monza di Berlusconi e Galliani è approdato in serie A grazie ad uno spareggio di playoff, aggiudicandosi con uno scoppiettante ed entusiasmante 3-4 la vittoria della finale di ritorno contro il Pisa.
Per il Monza si tratta di un traguardo importante, perché approda nella massima serie per la prima volta in 110 anni di storia.
C’è da esser sicuri che con i danarosi patron la squadra brianzola allestirà per il prossimo campionato un team competitivo, che potrebbe presto lottare ad alti livelli per prestigiosi traguardi. Ne vedremo delle belle!

martedì 23 febbraio 2021

La Juve sul podio europeo della crescita social nel 2020

La figurina Panini 2021 della Juventus
Secondo i dati diffusi ad inizio 2021 da Result Sports la Juventus nello scorso anno si è collocata, nell’ambito dei principali campionati europei (Liga, Ligue 1, Bundesliga, Premier League e Serie A), al terzo posto per incremento complessivo di follower sui più importanti social network.
La squadra torinese ha infatti registrato un incremento dei fan sui principali social (Facebook, Twitter, Instagram, Tik Tok, Youtube, ecc.) di ben 18,7 milioni, un ammontare inferiore solo a quello del Barcellona (25,6 milioni) e del Real Madrid (20,4).
Seguono in questa graduatoria il Liverpool con 16,2 milioni e il Paris Saint Germain con 14,5. Più distanziate le altre inglesi Tottenham e Manchester United, con incrementi superiori a 12 milioni, mentre di poco inferiori a questo valore sono gli aumenti che si registrano per Inter e Bayern.
Sul fronte nazionale i più elevati incrementi di follower dopo Juve e Inter (che è anche fresca di approdo su Club House) si sono registrati per il Milan (quasi 5 milioni in più), seguito a larga distanza da Napoli (+1,4 milioni) e Roma (+879 mila circa).
Il social dove si registra la maggiore crescita è Instagram per tutti i club di serie A, ad eccezione dell’Inter che segna l’incremento più significativo su Facebook e del Sassuolo che lo rileva su Twitter.
Anche a livello aggregato (tutti i club del campionato più i social della Lega Serie A) Instagram è la piattaforma che segna il maggior incremento di fan, seguito da Facebook. Molto più distanziati l’emergente Tik Tok e poi Youtube e Twitter. Segue a maggiore distanza Sinaweibo, un sito di microblogging cinese sul quale il Cagliari calcio ha registrato il maggior incremento tra i suoi nuovi fan nel 2020, a testimonianza dell’importanza della promozione del brand anche in paesi extra-continentali.

lunedì 30 dicembre 2019

C’era una volta il Dukla Praga


Recentemente ho letto un articolo che parlava anche della Praga calcistica in cui, tra le altre, è stata citata una squadra gloriosa, che ora non esiste più: il Dukla Praga.
Mi piace ricordare questo team dai colori giallorossi che ha vinto tanto nel suo paese: 11 campionati e 8 coppe di Cecoslovacchia e a livello giovanile 6 tornei di Viareggio, a cui ha partecipato molte volte.
Negli anni sessanta e settanta era davvero forte, conquistando molti trofei e arrivando secondo nel torneo nazionale altre sette volte. Raggiunse inoltre la semifinale della Coppa dei Campioni 1966-1967 e di Coppa delle Coppe nel 1985-1986.
Nato nel 1948 nell’ambito dell'esercito nazionale, il suo nome deriva dal Passo di Dukla, dove si svolse un'importante battaglia tra l'Armata Rossa, composta anche da combattenti cecoslovacchi, e i tedeschi per la liberazione della Slovacchia.
I miei ricordi legati al Dukla Praga affondano le radici negli anni in cui ero bambino. Tifavo per il LR Vicenza di Paolo Rossi e GB Fabbri che in quegli anni (alla fine dei ’70) faceva faville in campionato. I veneti ebbero così accesso alla Coppa Uefa, dove nel primo turno incontrarono il Dukla Praga. Ricordo la radiocronaca della partita di andata nella capitale cecoslovacca, con Sandro Ciotti che con la sua tipica voce comunicò con dispiacere il gol dell’1-0 del Dukla. Paolo Rossi non riuscì ad incidere sulla partita, anche perché marcato ruvidamente da uno stopper di nome Macela. Al ritorno a Vicenza finì 1-1 e la squadra di casa non passò il turno.
Oggi il glorioso Dukla non esiste di fatto più. Un imprenditore locale, dopo aver acquistato la squadra del Pribram, fuse le due squadre che assunsero il nome di Dukla Pribram, che ora milita negli ultimi posti della massima divisione della Repubblica Ceca.
Per finire, visto che siamo in periodo natalizio, mi piace ripetere e canticchiare “All I want for Christmas is a Dukla Prague Away Kit” titolo di una canzone che la band britannica degli Half Man Half Biscuit ha dedicato a questa storica squadra.
Tanti auguri di buon anno e buone feste a tutti e forza Dukla!

martedì 24 settembre 2019

46.697 spettatori "en San Mamés"


Il calcio a Bilbao è una religione. L’attaccamento della città alla propria squadra, l’Athletic Club, è notevole e si percepisce già molte ore prima dell'orario di inizio delle partite in casa.
Nelle vie del centro almeno la metà delle persone è vestita con le maglie biancorosse della squadra bilbaina e gioiosamente occupa con questa "divisa" i tanti e vivaci locali e bar della città, soprattutto all'ora dell'aperitivo quando pintxos e bevande alcoliche impazzano in deliziose piazze e piazzette.


E' probabilmente l'orgoglio basco e il forte attaccamento alla terra di Biscaglia che spinge una città intera a sostenere la squadra.


Quando sono stato a Bilbao ho assistito ad un bel match in casa dell'Athletic, in occasione del recente derby basco contro la Real Sociedad di San Sebastian, vinto dai padroni di casa per 2-0.

La prima pagina di "Marca" il giorno dopo la partita
Ed ho voluto respirare lentamente l'atmosfera pre-partita, recandomi dal centro a piedi fino allo stadio, una bella passeggiata di circa 2 km.


Dalla splendida area intorno al museo Guggheneim fiumi di gente con addosso magliette del Bilbao più o meno recenti si incamminavano pian piano verso lo stadio. Man mano che ci si avvicinava a quest’ultimo, le strade e i viali erano sempre più piene e dense di tifosi, anche in corrispondenza di taverne e locali dove bere una buona birra o mangiare qualcosa prima della partita (c'era tempo, visto che iniziava alle 22). Le stradine strette erano addirittura gremite, in una sorta di fiume fluttuante di folla biancorossa che ogni tanto inneggiava alla squadra o ai suoi principali beniamini.


E poi cominciava a spuntare appunto lui, imponente e illuminatissimo, il San Mamés. Uno stadio che ha una lunga storia, collocato in un luogo dove un tempo sorgeva la chiesa omonima (Mamés era un cristiano che i romani diedero in pasto ai leoni, che però non vollero mangiarlo; e non a caso i giocatori del Bilbao vengono chiamati i “leones”).


Lo stadio, che un tempo veniva chiamato la Catedral, è stato completamente rinnovato sei anni fa ed ora è veramente bellissimo. Un gioiellino moderno, illuminato di sera con colori cangianti e con un grande schermo incastonato nella sua parte esterna.
All’interno, invece, figura un bel bar-ristorante (frequentabile anche nei giorni infrasettimanali) che si affaccia, tramite un'ampia vetrata, sugli spalti e sul campo di gioco.


Nello stadio sono presenti inoltre anche un museo che racconta la storia della squadra (sono possibili anche visite guidate) e un negozio con merchandising ufficiale dello stesso team. Una squadra che per inciso è di per sè molto particolare, con una filosofia tutta sua: i suoi giocatori devono essere baschi o originari della regione o perlomeno devono avere una formazione calcistica nelle giovanili di una squadra basca. Sarà anche per questo che i suoi tifosi sono così attaccati ai suoi colori?
Vedere una partita dell’Athletic al San Mamés per un qualsiasi tifoso di calcio è un’esperienza da non perdere.


Lo stadio al suo interno è stupendo, con gli spalti attaccati al campo, un pubblico festante, rumoroso e numeroso (46.697 erano gli spettatori “en San Mamés”, come recitava il tabellone luminoso quando ci sono andato) che tifa, canta e intona cori praticamente per tutta la partita.


Il clima è quindi molto “caldo” e per ogni squadra avversaria è difficile spuntarla in questo catino infernale.Ad inizio di questo campionato, ad esempio, anche il Barcellona è caduto al San Mamés e l’unica squadra italiana che vi ha vinto alcuni anni fa è stata il Torino (anche la grande Juventus, nell’anno in cui vinse la coppa Uefa nel 1977-78, perse al San Mamés per 2-1).
Un video emblematico ed approfondito del clima del San Mamés può essere quello che potete vedere a questo link che spiega meglio di tante parole quello che è l’approccio alla partita dei tifosi e la loro infinita passione per la loro squadra.
E’ bello anche essere accolti all’interno dello stadio da hostess e steward con indosso un tipico cappello basco e mangiare al bar interno dello stadio, dove può capitare di assaggiare tipicità locali. Ad esempio, si può consumare, tra gli altri, un panino farcito con l’ottimo formaggio locale Dop Idiazabal.


Dopo la partita la vicina metro, fermata San Mamés appunto, si riempie come un uovo degli stessi fiumi di tifosi di cui sopra.


Ma non c’è fretta di tornare presto a casa, anche se è già ampiamente passata la mezzanotte. Alla mia domanda al punto informazioni sull’ora di chiusura della metro il giorno della partita la risposta è stata molto semplice: “Non c’è problema, la metropolitana resterà aperta tutta la notte”.


La fiesta cominciava allora…

Ps al momento l'Athletic Bilbao è al primo posto nel campionato spagnolo insieme al Real Madrid!

mercoledì 4 settembre 2019

Sbirciando nel Rispoli


Quest’anno durante le mie vacanze ischitane sono tornato nella via dell’antico stadio dell’Ischia calcio, il Rispoli.
Da tempo questa squadra non gioca più qui (vi si allena solo), ma è sempre bello tornare a vedere, sia pur da fuori e sbirciando tra le sue cancellate chiuse, questo “glorioso” stadio, che per anni è stato il fortino di questo team.
Un campo dalla capienza di circa 2.000 persone che un tempo era in terra battuta (ora è in erba sintetica) e che è stato teatro di tante belle vittorie dell’Ischia, che arrivò anche fino alla C1.


I miei ricordi legati a questo stadio risalgono a tanti anni fa quando durante le mie vacanze estive, da ragazzo, mi divertivo a vedere le partite amichevoli dell’Ischia o i match della squadra ad inizio stagione.
In uno di questi, in un pomeriggio di fine estate, poco prima della fine della partita il cielo si scurì improvvisamente e successivamente sull’isola si abbatté un acquazzone epico (qualcuno oggi parlerebbe di “bomba d’acqua” ;).
Non tornai a casa presto, non avendo l’ombrello, e mi rintanai sotto la tribuna coperta centrale per parecchio tempo. Mio cugino invece arrivò molto prima di me nella casa in affitto della sua famiglia, ma con le gambe colorate della stessa tinta dei pantaloni… ;)

giovedì 11 ottobre 2018

Valentía, coraje y nobleza


Madrid. Periferia della città, anche se dal centro ci si arriva con sole 7-8 fermate di metropolitana. Appena si esce dalla metro (la fermata è quella di Portazgo, Linea 1), lo stadio si trova, imponente, giusto sopra, rumoroso e festoso il giorno della partita.



E’ lo stadio di Vallecas, che prende il nome dall’omonimo quartiere, campo di casa del Rayo Vallecano de Madrid, una squadra di calcio di serie A spagnola che non è certo il Real o l’Atletico, ma che ha una storia piena di fascino.
I suoi tifosi appartengono in gran parte a questo quartiere popolare e povero, che una volta era un paesino a sè e che, col tempo, è diventato una delle più grandi zone periferiche della capitale spagnola.
Qui vi abita gente che lavora sodo, che vive in maniera dignitosa e che considera questa squadra un emblema del proprio status sociale. Il Rayo, che ha quasi cent'anni di storia, mantiene quindi ancora una caratterizzazione popolare e operaia e i suoi tifosi più accesi e organizzati, chiamati Bukaneros, sono fortemente antifascisti e antirazzisti.
Lo stadio del Rayo, di circa 15 mila posti, è una bella struttura all’inglese, con campo attaccato alle tribune e presenta una sola curva, mentre l’altra è solo disegnata e su di essa campeggia un motto che recita “valentía, coraje y nobleza”. In compenso da quel lato vi sono palazzi alti al punto tale da poter vedere comodamente la partita dalle relative finestre.



I colori della maglietta del Rayo, una banda diagonale rossa su sfondo bianco, ricordano i taxi di Madrid, mentre calcisticamente parlando evocano la maglia del Perù o del River Plate, al quale pare si siano ispirati. Inoltre i giocatori di questa squadra sono chiamati "le strisce rosse", in spagnolo franjirrojos.


Il Rayo non ha mai conseguito grandi risultati sportivi. In Liga ha raggiunto al massimo l’ottavo-nono posto e spesso ha fatto su e giù tra la serie A e la serie B spagnola.



Quest’anno gioca ancora nella massima serie, dopo essere risalito di nuovo lo scorso anno vincendo il torneo di Segunda Division. Per la cronaca, ad oggi il Rayo è nelle ultime posizioni della classifica, con una vittoria, due pareggi e quattro sconfitte.
Durante il mio soggiorno a Madrid ho assistito alla bella partita Rayo Vallecano-Deportivo Alavès, finita con una netta vittoria degli ospiti, addirittura per 1-5.

Il biglietto della partita e la cronaca di "Marca" sulla stessa il giorno dopo
Per inciso, la squadra avversaria, basca, ha giocato davvero bene, esprimendo molta tecnica, un calcio di qualità e ottime ripartenze (non a caso al momento si trova nelle primissime posizioni in classifica).


Ma, a parte queste note tecniche, mi hanno colpito la commistione pacifica in tribuna tra tifosi delle due squadre e gli applausi degli sconfitti agli avversari a fine partita sullo sfondo dei cori festanti dei fans dell'Alavès. La stesso “mix” tra i tifosi delle due squadre è proseguito anche fuori dal campo, nei bar di fronte allo stadio.
Qui birra (quella che sponsorizza il Rayo è la buona Mahou) e bocadillos (ad esempio con tortilla) acquistano un sapore ancora più speciale quando gustati in compagnia.


Anche questo è (o dovrebbe sempre essere) il bello del calcio!

mercoledì 25 aprile 2018

Il Cagliari campione e i pochi scudetti senza le solite note


In aereoporto a Cagliari ho di recente adocchiato, nello store ufficiale della relativa squadra di calcio, la "vecchia" maglia dell'anno dello scudetto.
A tal proposito mi viene da pensare e vi ricordo che ogni tanto gli scudetti li vincono anche le squadre "minori". Quello del Cagliari 69/70 fu una favola bella che portò alla ribalta nazionale il capoluogo sardo e tutta la Sardegna. Gianni Brera, noto giornalista sportivo e non solo, così scrisse: "Lo scudetto del Cagliari sancì l'ingresso definitivo della Sardegna nella storia del costume italiano, le ha permesso di liberarsi da antichi complessi di inferiorità ed è stata un'impresa positiva, un evento gioioso".
Sarebbe auspicabile che nei prossimi anni vi fossero ogni tanto venti di cambiamento sul fronte scudetti vinti, anche se è sempre più difficile che ciò avvenga. Dopo un dominio juventino, interista e milanista, che dura ormai da 17 anni (l'ultima squadra diversa da queste tre che ha vinto lo scudetto è stata la Roma nel 2000/2001!) che sia quello in corso l'anno buono?
Speriamolo vivamente, anche alla luce della bella prestazione del Napoli dell'altra sera proprio contro la Juve!

domenica 11 marzo 2018

Al via il 70esimo Torneo di Viareggio

foto credit Viareggio Cup www.viareggiocup.com
Tra poche ore inizia il sempre interessante Torneo giovanile di Viareggio, giunto quest’anno alla sua 70esima edizione. 
Questo torneo, detto anche Coppa Carnevale perché normalmente si svolge durante tale periodo, è stato trampolino di lancio per tanti giovani calciatori divenuti poi campioni, come Pirlo, Bernardeschi, Balotelli, Eder, Immobile, solo per citarne alcuni e per rimanere nella storia recente.
L’anno scorso la squadra vincitrice è stata il Sassuolo, che ha battuto in finale l’Empoli dopo una combattuta partita che ha visto gli emiliani trionfare 6-4 solo ai calci di rigore.
Il torneo di Viareggio, che si svolge nella cittadina della Versilia e nei suoi dintorni, prevede ben dieci gironi di qualificazione da quattro squadre, con successivo passaggio del turno delle prime di ogni girone e delle migliori sei seconde classificate. Il torneo poi prosegue con ottavi, quarti, semifinali e finale.
Di seguito la composizione dei gironi eliminatori:

GRUPPO A

Girone 1
Empoli
Rappresentativa Serie D
Livorno
Virtus Entella

Girone 2
Spezia
Sassuolo
Abuja
Bruges

Girone 3
Inter
Parma
Salernitana
A.P.I.A. Leichhardt

Girone 4
Partizan Belgrado
Pisa
Sampdoria
Venezia

Girone 5
Cina Under 19
Torino
Paganese
Perugia

GRUPPO B

Girone 6
Juventus
Rijeka
Euro New York
Benevento

Girone 7
Bologna
Cagliari
Deportes Quindio
Fk Rfs

Girone 8
Milan
Cai
Pro Vercelli
U.Y.S.S. New York

Girone 9
Fiorentina
Pontedera
Ascoli
Pas Giannina

Girone 10
Lucchese
Genoa
Az Alkmaar
Spal

La cosa interessante di questo torneo è che a volte accanto alle squadre forti (le solite Juventus e Inter su tutte) ve ne sono altre meno blasonate ma altrettanto insidiose, che determinano match inediti, equilibrati e sfiziosi. Inoltre anche le squadre straniere a volte fanno la loro bella figura, come ad esempio il Dukla Praga che ha vinto svariate edizioni di questo torneo, sia pur non recentemente.
Per chi non potesse seguire il torneo dal vivo, è da segnalare che la Rai trasmetterà su Rai Sport le partite più interessanti con due incontri per ogni giornata del torneo (qui potete consultare il relativo palinsesto). Si è quindi ben lontani dalle programmazioni di una volta quando in televisione si poteva vedere solo la finale o poco più…
Allora buon torneo di Viareggio a tutti e speriamo di scoprire qualche bravo giocatore su cui essere pronti a scommettere per il futuro del nostro calcio. Anche questo è uno dei buoni motivi per seguire la Viareggio Cup…

venerdì 5 gennaio 2018

Il punto sul campionato di A alla fine del girone d’andata

L'album dei calciatori Panini https://www.calciatoripanini.it/

Si è concluso il girone d’andata del campionato di calcio di serie A. Un campionato che ha previsto quest’anno (finalmente) delle partite anche durante il periodo delle feste di Natale (con l’aggiunta inoltre di interessanti match di Coppa Italia) rendendo ricco un periodo normalmente “vuoto” dal punto di vista sportivo.
La classifica al termine del girone d’andata vede primeggiare il Napoli con un punto di vantaggio sulla Juventus. A tale proposito la domanda sorge spontanea: i partenopei sapranno reggere fino alla fine il confronto-scudetto con la Juve e le altre rivali? Probabilmente si, a patto che il mercato di gennaio “allunghi” con acquisti validi (e dico validi) una panchina azzurra che in determinati reparti non beneficia di ricambi adeguati.
Dal canto suo la Juventus, e il girone d’andata lo ha dimostrato, è sicuramente una candidata di primissimo ordine per lo scudetto, che risulterebbe quindi, in caso di vittoria, il settimo consecutivo per i bianconeri. Questi ultimi dovranno tuttavia fare i conti, nel periodo clou della stagione, con i concomitanti impegni di Champions League, che assorbiranno tante energie sia mentali che fisiche.
Per lo scudetto sarà probabilmente in lotta fino alla fine (o quasi) anche la Roma, anche se gli ultimi impegni di campionato hanno mostrato la sua minore solidità rispetto ai due team sopra citati e alcuni suoi limiti (come ad esempio un attacco meno prolifico rispetto ad inizio stagione).
Dopo le ultime opache prestazioni del girone di andata, l’Inter sembra essere un gradino più in basso delle top 3, anche se il fatto di non giocare le coppe dovrebbe favorirla rispetto alle altre rivali sul piano della più meticolosa preparazione delle partite.
Più o meno sullo stesso piano dell’Inter potrebbero essere a fine campionato anche Lazio e Fiorentina, che dovrebbero giocarsi le loro carte per l'accesso alle coppe europee. Alla fine del girone di andata la prima delle squadre medio-piccole risulta essere la Sampdoria, ma a mio avviso la squadra di Giampaolo pur giocando un ottimo calcio, dovrebbe alla lunga cedere qualcosa, lasciando spazio a squadre in forma crescente come la stessa Fiorentina.
Per le piazze dal settimo al decimo posto, la Samp dovrebbe vedersela con squadre del livello di Atalanta, Milan, Torino (il recente cambio di allenatore potrebbe decisamente giovargli) e forse Udinese.
Continueranno presumibilmente a restare in un limbo di tranquillità squadre come Sassuolo e Chievo, mentre in coda a parte il già condannato (quasi da subito) Benevento tutte le restanti squadre (incluso il Bologna a mio avviso) lotteranno per restare in serie A. Spal e Crotone, oltre al già citato Benevento, sono le più probabili candidate alla retrocessione in serie B.
Sarà interessante verificare a fine campionato se queste mie “previsioni” saranno più o meno confermate o smentite clamorosamente.
Nel frattempo godiamoci il calcio prossimo venturo e con esso anche l’album delle figurine Panini che ogni anno di questi tempi è puntualmente in edicola per la gioia di grandi e piccini.
Buona Befana e soprattutto buon anno (sportivo) a tutti!

venerdì 8 dicembre 2017

La Juventus vince anche lo scudetto dei social

NB: CLICCARE (UNA SOLA VOLTA) SULL'IMMAGINE PER AMPLIARLA
Fonte: elaborazione dell'autore su dati degli account ufficiali delle squadre di A 
su FB-Twitter-Instagram (aggiornamento ad inizio dicembre 2017)
Qualche giorno fa ho voluto verificare sui principali social network quelle che sono le squadre di serie A di calcio con più seguaci.
Come era da attendersi, le big dominano sui tre principali social network che in ordine di importanza (in termini di fans) in serie A sono rappresentati rispettivamente da Facebook, Twitter e Instagram (quest’ultimo presenta un numero medio di followers di poco inferiore a Twitter).
La squadra con più “like” su Facebook è la Juventus (30,5 milioni) che presenta anche il più elevato numero di followers su Instagram (8,4 milioni). In termini di followers su Twitter, è invece il Milan ad essere la squadra leader con oltre 6,2 milioni.
Tali dinamiche si possono osservare dal grafico in alto che incrocia il numero di like di Facebook con i followers di Twitter e che presenta un’ampiezza delle “bolle” proporzionale ai followers di Instagram.
Dallo stesso grafico, che prende in considerazione solo le prime sei squadre nazionali per importanza sui social network, si evidenzia anche che la Roma possiede un maggior numero di fans su Facebook dell’Inter, ma un minor numero di followers su Instagram rispetto ai nerazzurri. Tutto ciò più o meno a parità di follower su Twitter.
Sempre tra le “grandi”, più contenuto nei tre social è il ruolo del Napoli e ancor minore quello della Fiorentina.
Nel grafico che segue ho inserito invece tutte le altre squadre di serie A. Il grafico è concepito allo stesso modo del precedente, ma con la differenza che l’ampiezza delle bolle è sempre uguale in quanto con le diverse dimensioni delle bolle (attribuibili ai diversi followers di Instagram per ogni team) il grafico sarebbe stato poco leggibile con molte sovrapposizioni che lo avrebbero reso poco chiaro.

NB: CLICCARE (UNA SOLA VOLTA) SULL'IMMAGINE PER AMPLIARLA
Fonte: elaborazione dell'autore su dati degli account ufficiali delle squadre di A 
su FB-Twitter (aggiornamento ad inizio dicembre 2017)

Incrociando quindi solo i fans di Facebook con i followers di Twitter, emerge che tra le squadre medio-piccole di serie A spicca decisamente la Lazio, mentre per il Bologna ad un numero relativamente alto di “like” su Facebook non corrisponde un altrettanto elevato numero di followers su Twitter.
Per quanto riguarda altre importanti squadre come Torino e Udinese, a fronte di una sostanziale parità di like su Facebook si registra una maggiore visibilità su Twitter dei granata.
Vi è poi un folto gruppo di squadre (le due genovesi, il Cagliari, il Sassuolo, le due veronesi, l’Atalanta) che mentre sul fronte Twitter non si differenziano moltissimo, sono molto diversificate dal punto di vista dei like su Facebook (in questo gruppo ad esempio primeggia il Cagliari con oltre 330 mila like).
Chiudono la “classifica” matricole che sono tali anche nel campionato di A, come Crotone, Benevento e Spal con pochi seguaci sia su Facebook che su Twitter.
Le squadre medio-piccole di A sono state esaminate anche dal punto di vista dei followers su Instagram in una tabellina a parte.

Fonte: elaborazione dell'autore su dati degli account ufficiali
delle squadre di A su Instagram (aggiornamento ad inizio dicembre 2017)
Dall’analisi della tabella si evince che Lazio (220 mila followers) e Torino (123 mila), che erano leader nell’ambito delle squadre medio-piccole anche dal punto di vista di Facebook e Twitter, lo sono anche per Instagram, mentre molto più indietro è l’Udinese che era ben posizionata invece nella combinazione Facebook-Twitter.
Dopo Lazio e Torino segue il Cagliari con 117 mila followers, mentre superiori agli 80 mila sono gli instagramers fans delle squadre genovesi. Chiudono la classifica il Chievo, il Benevento e, sorprendentemente, il Bologna che presenta appena 30 followers. E’ doveroso però precisare che sul profilo Instagram di quest’ultima squadra, al momento in cui scrivo, non è ancora stata pubblicata alcuna foto.

domenica 13 agosto 2017

Il giro d’Europa in 55 nazioni

Foto credit Matt Walker, autore del sito 55footballnations.com
Ho letto recentemente un interessante articolo sul magazine della Gazzetta dello Sport “Sport Week” riguardante il bellissimo progetto di un tifoso inglese di vedere dal vivo, nella stagione 2017-2018, una partita di ciascuno dei 55 campionati nazionali esistenti in Europa.
Il protagonista di questo intrigante viaggio è il quarantenne Matt Walker, uno statistico che per compiere questa “impresa” ha dovuto prendere un anno di aspettativa al suo ufficio.
Da buon statistico Matt ha ritenuto fattibile il suo progetto, riuscendo ad “incastrare” tutte le date dei match da lui scelti dei diversi campionati.
Finora Matt, come si evince dal suo interessante sito dedicato al progetto, ha coperto dodici campionati: l’ultima partita da lui vista ad oggi è quella del campionato lettone tra Spartaks Jūrmala e Riga finita 2-0 per i padroni di casa.
Il suo progetto rappresenta un’autentica sfida: quella di essere il primo tifoso/giornalista a portarlo a termine e il primo a scriverne. Matt vedrà anche partite minori di grandi campionati come quello italiano e non mancherà di assistere anche a un match di una squadra del Liechtenstein. Questa piccola nazione non ha però un suo campionato, giocando i suoi team soltanto nelle diverse divisioni svizzere.
Vi invito a seguire le narrazioni e le foto di Matt sui social (Facebook, Twitter, Instagram) e sul suo intrigante sito, perché ne vale veramente la pena. Prima di leggere il libro che esaurientemente parlerà di questo suo stimolante ed itinerante viaggio che a sua volta terminerà poco prima dei mondiali di Russia.
Io sto già seguendo da un po’ Matt e devo dire che la sua impresa mi fa tremendamente venire voglia di metterla in atto. Se non altro per apprezzare anche i campionati minori che hanno il loro fascino con tante belle storie, bizzarri colori di maglie e stadi da scoprire. Chissà, un giorno…