Seconda vittoria consecutiva per la Virtus Roma che ieri al PalaEur l’ha spuntata sulla Carpegna Prosciutto Pesaro al termine di una gara non semplice e in sostanziale equilibrio fino alla fine.
La Virtus, davanti a quasi 3 mila spettatori, ha in più occasioni dato la sensazione di poter affondare da un momento all’altro la zampata decisiva, ma ciò non si è mai verificato se non nelle ultimissime battute della partita.
"Le partite non sono mai facili - ha sottolineato a fine partita il coach dei romani - abbiamo sofferto in alcune situazioni però alla fine volevamo vincerla e l’abbiamo fatto e questa è la cosa più importante".
Probabilmente con una squadra più al completo la pratica sarebbe stata risolta molto prima, ma l’indisponibilità di molti giocatori nelle file dei romani (out Rullo, Jefferson che aveva avuto l’influenza e Dyson con fastidi muscolari) ha complicato di molto le cose. D'altronde anche Pesaro ha come attenuante l’uscita quasi immediata di Chapman per infortunio, un giocatore che fino a questo punto del campionato viaggiava con quasi 16 punti di media a partita.
Il match comincia con una buona partenza della Virtus che grazie al contributo corale di Dyson, Buford, Kyzlink e l’ottimo Pini contrasta delle efficaci giocate dei pesaresi (pur non sempre precisi al tiro dalla distanza) chiudendo il primo quarto per 24-20.
Nel secondo parziale è soprattutto Alibegovic a tenere avanti i padroni di casa che arrivano fino al +7 ma gli ospiti, soprattutto con Barford, non mollano e rimangono attaccati alla partita concedendo agli avversari solo 4 punti di vantaggio a fine primo tempo (44-40).
Roma riesce a mantenersi in testa anche nel terzo periodo, nonostante il quarto fallo di Alibegovic prima e di Pini poi, che costringono Bucchi a tenere Jefferson in campo più del previsto. Dei punti pesanti di Dyson e il sempre prezioso Pini consentono quindi alla Virtus di arrivare agli ultimi 10’ sul 67-62. Con Pesaro che tuttavia aveva avuto nel finale il pallone del potenziale -2, dopo essere stata sotto in questo quarto anche di dieci punti.
Nell’ultimo periodo il solito Barford tiene sempre a galla Pesaro, trascinandola fino all’arrivo in volata dove la Virtus, al netto di alcune palle perse, finalmente dà la spallata definitiva ai marchigiani. La partita finisce quindi 92-83, con Jefferson, Dyson e Kyzlink a suggellare la vittoria finale.
Nelle file dei virtussini i marcatori più prolifici sono risultati Dyson e Kyzlink (non buona tuttavia la sua percentuale ai liberi) con 20 punti, seguiti da Budford con 15 e da Jefferson con 13. Ottima anche la prestazione di Pini con 10 punti, impreziosita da altrettanti rimbalzi. Un contributo collettivo importante, quindi, ma anche la presenza a turno di qualcuno che spicca di più degli altri e che, per dirla con Bucchi, "tira la carretta".
Tra i pesaresi sugli scudi Barford con 23 punti e Eboua e Thomas, entrambi con 15. Dal tabellino emerge anche la loro buona prestazione nei rimbalzi offensivi, fronte sul quale i biancorossi sono risultati più efficaci dei romani.
Con la vittoria di ieri la Virtus Roma si porta al terzo posto in classifica, appaiata ad altre tre squadre (Milano, Brescia e Fortitudo Bologna), mentre Pesaro resta fanalino di coda senza aver ancora assaporato la gioia di una vittoria.
Roma ora è attesa da un delicato match ancora in casa contro Treviso, su cui sono concentrate tutte le attenzioni di coach Bucchi, che saggiamente preferisce ragionare partita dopo partita. Con tutti i punti finora accumulati che servono a “fare legna” per il futuro.
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