martedì 7 gennaio 2020

Il Napoli femminile cresce a ritmo di un professionismo sostenibile

Foto credits Napoli femminile

Come molti di voi ben sanno, sono un appassionato tifoso del Napoli calcio, che spero possa presto riprendersi dal brutto periodo che sta vivendo, soprattutto in campionato.
Seguo con simpatia e passione inoltre anche le performance del Napoli calcio femminile, che quest’anno sta invece disputando uno splendido torneo di serie B. Al momento, dopo il pareggio di domenica scorsa con la Roma, le partenopee figurano infatti al primo posto in classifica, con buone speranze di approdare tra le grandi nella massima serie.
C’è grande entusiasmo intorno a questa squadra ed ho voluto quindi saperne di più su questa storia di successo attraverso qualche domanda al Presidente Raffaele Carlino, patron del team che ha avuto differenti e felici esperienze nell’ambito dello sport campano.

Presidente, perché ha deciso di investire nel Napoli femminile?
Sono un pioniere del calcio femminile, al quale sono "tornato" perché adesso ci sono davvero le basi per fare le cose in grande: il movimento è in crescita, le ragazze stanno per diventare icone di uno sport pulito del quale si sente il bisogno. Napoli vuole essere centrale in questo momento storico, provare magari a realizzare l'impresa di portare lo scudetto qui.
Quali possono essere le sinergie col Napoli calcio maschile?
Siamo partiti molto forte nell'attuale campionato di Serie B e questo sta catalizzando su di noi grandi attenzioni. Avevamo in mente di condurre un torneo di vertice e siamo dove speravamo di essere, ma non abbiamo ancora fatto nulla in realtà perché siamo ad appena un terzo di stagione. Quanto al futuro prossimo, non penso possano esserci sinergie di sorta con la SSC Napoli, semplicemente perché parliamo di realtà differenti.
Cosa copiare dal Napoli calcio maschile e cosa non imitare?
Innanzitutto, a Napoli c'è un grosso problema di strutture. La carenza rispetto al Nord è evidente e questo ci penalizza, specie perché per il San Paolo è stata firmata una convenzione con la SSC Napoli. Ecco, ai "maschietti" ruberei gli impianti, i palcoscenici, che contribuiscono a creare entusiasmo rispetto all'evento-gara, coinvolgendo il pubblico. Per il resto, mi tengo strette le mie ragazze che sogno di veder giocare il prossimo anno al Collana, lo storico impianto vomerese che un tempo ospitava proprio le partite del Napoli. Comunque, stiamo valutando e vagliando varie ipotesi sia in termini di centro sportivo che di stadio per le gare di campionato, auguriamoci in Serie A.

Foto credits Napoli femminile
Quali sono gli obiettivi futuri del Napoli femminile? Dove può arrivare il calcio femminile in Italia?
L'obiettivo è la A e con essa il professionismo sostenibile. Sostenibile per gli imprenditori che mi affiancano in questo club che si è dato la forma, primo in Italia, dell'azionariato diffuso con oltre venti soci, un consiglio di amministrazione e l'elezione del presidente. 
Così proviamo a coinvolgere gli sponsor per poter permettere alle ragazze di vivere di calcio, con il calcio e per il calcio anche se il fatto che molte vogliano lavorare e studiare oltre a giocare è un aspetto che mi rende orgoglioso di essere il loro presidente. Solo attraverso una adeguata politica di impianti e di immagine, il calcio femminile potrà davvero svilupparsi.


Un presidente con le idee molto chiare quindi, a cui non possiamo che augurare una splendida cavalcata verso i massimi obiettivi, in questo nuovo anno appena iniziato.

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