Foto tratta dal sito
www.letour.fr ©ASO Bruno Bade
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E’ stato
presentato la scorsa settimana il percorso del prossimo Tour de France, che si
terrà nel territorio transalpino a partire da luglio 2018.
Da grande
appassionato di ciclismo ve lo descriverò tecnicamente, ma cercherò anche di
illustrarvelo attraverso alcuni aspetti paesaggistici ed enogastronomici.
Cominciamo
col dire che il Tour 2018 partirà dalla bella regione della Vandea il prossimo
7 luglio. Una zona che si trova appena al di sotto della Bretagna e che è una
incantevole lingua di terra sospesa tra terra e mare, "abituata" a
grandi eventi sportivi come il Vendée Globe (gara velistica che attraversa
impervi mari di tutto il mondo, date un’occhiata al bel video linkato qui).
In Vandea si
svolgeranno ben quattro tappe (tra cui una cronometro a squadre) e si potranno
ammirare paesaggi molto diversi e attraenti. La prima tappa, ad esempio,
partirà da Noirmoutier-en-l’Île con attraversamenti lungo il mare di splendidi
luoghi vacanzieri come Les Sables d’Olonne, nei quali il vento può giocare
brutti scherzi ai corridori.
Successivamente
il Tour approderà in Bretagna,
toccando Quimper, Brest e anche il Mur de Bretagne, asperità di non poco conto
per i corridori. In queste giornate si respirerà aria di classiche delle
Ardenne, con gli specialisti delle corse di un giorno che si daranno battaglia.
Dal punto di vista turistico Quimper è da visitare anche per la sua bella
cattedrale gotica, mentre Brest è una affascinantissima città di mare
dell’estremo Ovest, una finis terrae, un posto oltre il quale finisce la terra
ed inizia l'immenso del mare. Brest è anche famosa per una vecchia gara ciclistica, la Paris-Brest,
da cui nacque anche un delizioso dolce che prende proprio questo nome.
Il percorso
del Tour porta poi a Chartres (anche qui merita la visita la sua cattedrale) e
via via verso le regioni del Nord, toccando Amiens in Picardia e Roubaix. Qui
il Tour non poteva non percorrere i sassi del suo mitico pavé (sono previsti
quasi 22 km su tale "terreno") che hanno reso "immortali" i
ciclisti che sono usciti vincitori dall’ "Inferno del Nord”.
Dopo un
giorno di riposo, il Tour approda alle tappe alpine. Potenzialmente
spettacolare sarà la Annecy-Le Grand Bornand con il Plateau de Glières su
strada in parte non asfaltata (Annecy oltretutto è una splendida località della Savoia situata su un bellissimo
lago) e la Albertville-La Rosière, con finale in salita. Ma
soprattutto è da sottolineare l'arrivo della successiva tappa sull'Alpe d'Huez,
dove tradizionalmente si definiscono nettamente le gerarchie di classifica (e
le emozioni per gli appassionati sono sempre tante!).
Seguono poi alcune frazioni
di avvicinamento ai Pirenei, non sempre facili, tra cui quella che arriva nella
splendida Carcassonne non prima di aver affrontato
il Pic de Nore, che offre un panorama eccezionale sui dipartimenti dell’Aude e
del Tarn. A Carcassonne il Tour effettuerà anche il suo secondo giorno di
riposo. L'occasione sarà ottima per visitare questa splendida città medievale che
fa parte del Patrimonio mondiale dell’Unesco insieme al suo bel Canal du Midi
(risalente al XVII secolo). E poi qui si bevono ottimi vini e nei dintorni
castelli e abbazie sono incantevoli....
Da Carcassonne si approda
poi ai Pirenei con una prima tappa che si conclude a Bagnères de Luchon e con
l'attraversamento tra gli altri del Col de Portet-d'Aspet. Segue una tappa
cortissima (la più corta da 30 anni a questa parte: 65 km!) ma durissima (gli
ultimi 16 km sono a più dell'8% di pendenza media) con arrivo sul Col de Portet
che ha le caratteristiche per essere definito "il nuovo Tourmalet".
La tappa successiva
arriva a Pau, una cittadina bella da vedere e classicamente inserita nelle
tappe pirenaiche (con il 2018 sarà la 70esima volta che il Tour la coinvolge,
dopo che il suo primo approdo avvenne nel lontano 1930).
Il giorno successivo i
corridori ripartiranno da Lourdes, luogo di alta religiosità e di fede (qui trovate al riguardo un mio articolo)
che servirà a rinfrancare lo spirito dei ciclisti prima di affrontare montagne
arcigne del calibro del Tourmalet, dell'Aspin e dell'Aubisque.
Chiuderà di fatto il
Tour l'ultima (forse decisiva) tappa a cronometro individuale che si svolgerà
nei paesi baschi (dove da più di dieci anni il Tour non faceva scalo) fino ad
Espelette. Questa cittadina è nota ai gourmet per il suo famoso piment, spezia non troppo piccante ed
aromatica coltivata da oltre cinque secoli che profuma tutti i piatti baschi (axoa, biche rôtie, piperade) e che si è imposta nelle cucine dei
più grandi chef di tutto il mondo.
La passerella finale sarà
poi, come ormai avviene da tanto tempo, a Paris sugli Champs Elysées, dove la maglia gialla del vincitore sarà
premiata sotto l'Arc de Triomphe.
Un Tour quindi che sin
dalla prima settimana sarà pieno di insidie per i corridori e che si presta ad
essere davvero spettacolare dal punto di vista tecnico, comprendendo una grande
varietà di percorsi.
Ma lo spettacolo, come
sempre, ci sarà comunque con l’attraversamento di infiniti bei paesaggi della
mia amata Francia.
Mi recherò ancora ad
assistere ad alcune tappe del Tour de France e, come ben sapete, ogni scusa è
buona per abbinare alla piacevolezza dell'evento sportivo qualche bella visita
dei luoghi circostanti. In questo modo ho scoperto tanti incredibili posti,
magari un po' nascosti, di questa bellissima nazione che io amo tanto. Oltre a
vivere, ça va sans dire, delle
altrettanto eccitanti esperienze enogastronomiche!
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